giovedì 5 aprile 2012

Tre volte all'alba

Ovvero un nuovo incontro con Baricco. Due personaggi, tre momenti, tre incontri unici ed irripetibili. Il filo conduttore è spazio-temporale, il medesimo nelle tre parti del libro: l’alba e la hall di un albergo.
L’autore spiega come è nato questo libro a pochi mesi dall’uscita di un’altra sua opera, Mr. Gwyn: "Nell'ultimo romanzo che ho scritto, Mr Gwyn, si accenna, a un certo punto, a un piccolo libro scritto da un angloindiano, Akash Narayan, e intitolato Tre volte all’alba. Si tratta naturalmente di un libro immaginario, ma nelle immaginarie vicende là raccontate esso riveste un ruolo tutt’altro che secondario. Il fatto è che mentre scrivevo quelle pagine mi è venuta voglia di scrivere anche quel piccolo libro, un po’ per dare un lieve e lontano sequel a Mr Gwyn e un po’ per il piacere puro di inseguire una certa idea che avevo in testa. Così, finito Mr Gwyn, mi son messo a scrivere Tre volte all’alba, cosa che ho fatto con grande diletto’.
La cosa che maggiormente affascina di questo libro sono queste tre modalità di incontro unico in momenti temporali diversi: “La vita ti condanna a non poter sapere tutto della persona che hai davanti, ad esempio non potrai mai sapere com’era quando era bambino il tuo compagno o la tua compagna. Il libro esce da questo schema vendicandosi di questo limite che la vita ti pone e regalando uno spaccato di verità. Penso alla mia esperienza, cosa sarebbe poter incontrare mio nonno da giovane e io da vecchio?”.
L’alba, il momento del sospeso, e la hall degli alberghi, gli elementi di unione di questi tre episodi: “Personalmente adoro la hall degli alberghi e per quanto riguarda l’alba è passaggio della giornata che non mi appartiene perché carburo con lentezza ma la considero è un momento in bilico, come tanti altri miei scritti hanno questo senso del non equilibrio – esempio Novecento, creare delle terre di confine in cui creare uno storia”.

Guardava quella casa, davanti a sé, e pensava alla misteriosa permanenza delle cornice nella corrente mai ferma della vita. Stava pensando che ogni volta, vivendo con loro, si finisce per lasciare su di loro come una mano leggera di vernice, la tinta di certe emozioni destinate a scolorare, sotto il sole, in ricordi 

Baricco sviluppa questo libro diviso in tre parti grazie a dialoghi concitati che danno quel senso di irrequietezza dell’attimo unico e che fugge. Un attimo effimero che scappa, come se fuggisse qualcosa. Forse è la notte che fugge e che fa svanire questo mondo fantastico in cui sono ambientati questi tre irripetibili incontri. Come un sogno, in cui tutto può accadere ma necessariamente deve finire nelle prime ore della giornata, nel momento in cui tutto diventa reale: l’alba.


Alessandro Baricco, torinese, è nato nel 1958. Ha scritto saggio e romanzi tradotti in tutto il mondo.
Tre volte all’alba, Feltrinelli, 94 pagine, 10 euro.  

2 commenti:

  1. Comprato ieri...ti sapro dire!!!

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    1. Caro, aspetto un tuo commento una volta letto. Ci conto. Comunque fidati, sarà una piacevole lettura.

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