martedì 17 aprile 2012

Rubrica Amarcord: Assassinio sull’Orient Express

Erano le 5 di una mattina di inverno, in Siria. Lungo il marciapiede della stazione di Aleppo era già formato il treno che gli orari ferroviari internazionali indicavano pomposamente con il nome di Taurus Express. (da Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie, Mondadori)

La Christie è uno dei miei autori preferiti, e questo è uno dei suoi libri più conosciuti in tutto il mondo.
La letteratura è rimasta affascinata ed incuriosita dall’Orient Express, l’avveniristico treno che partendo da Parigi e attraversava l’Europa arrivando nel cuore dell’Oriente, a Costantinopoli.
E neanche la Christie, amante dei viaggi e turista raffinata, ne è rimasta immune.
L’Orient Express compie il suo primo viaggio il 4 ottobre del 1883, partendo dal binario 8 della stazione Gare de l’Est, nella capitale francese. Scompartimenti curati, lussuosi appartamenti, tendine azzurre ai finestrini, soffitti decorati all’italiana, vagone ristorante da gourmet. Era il re dei treni, e divenne con il tempo anche il treno dei re. E così entrò nella storia diventando un mito.
Torniamo al romanzo della Christie. Il viaggio che inizia fra le pagine della scrittrice inglese non è sul celebre treno ma sul  Taurus Express, un grande treno internazionale, ma non quello dei re.  
Aperto quindi a più avventurieri fra gli ospiti troviamo un ometto singolare e gentile, belga, con accento francese. Hercule Poirot, investigatore privato, devoto della lettura e della deduzione ragionata, maniaco della precisione.

Poirot era un ometto dall'aspetto straordinario. Era alto meno di un metro e sessantacinque, ma aveva un portamento molto eretto e dignitoso. La testa era a forma di uovo, costantemente inclinata da un lato. Le labbra erano ornate da un paio di baffi rigidi, alla militare. Il suo abbigliamento era inappuntabile.
( da Poirot a Styles Court, 1920 )

Nella fredda notte a Belgrado, il treno deve fermarsi causa una forte nevicata. E nel silenzio ovattato dalla neve viene commesso un omicidio. La vittima è il signor Ratchett, un ricco americano. Ucciso con dodici coltellate, ognuna di intensità diversa. Il finestrino del suo scompartimento è stato trovato aperto, ma fuori non ci sono impronte impresse nella neve. L’assassino è uno dei passeggeri ed è ancora a bordo. Vista la complessità del caso viene chiesto a Poirot di risolvere il caso. In attesa che il treno arrivi a destinazione  inizia le sue interviste – interrogatori a personaggi straordinari caratterizzati magistralmente dalla Christie.
Grazie al suo genio e alle sue celluline grigie risolverà il caso più famoso –e  intricato - di tutta la sua mirabolante carriera.    
Attenzione alla Christie però: sono stati versati fiumi di inchiostro sull’analisi letteraria del romanzo perché l’autrice bara nel presentare la storia ai lettori.
A voi la parola: siete riusciti a capire perché?



Agatha Mary Clarissa Miller,  nota come Agatha Christie (Torquay, 15 settembre 1890 – Wallingford, 12 gennaio 1976), è stata una scrittrice britannica. Tra le sue opere si annoverano, oltre ai romanzi gialli che l'hanno resa celebre, anche alcuni romanzi rosa scritti con lo pseudonimo di Mary Westmacott.
Assassinio sull’Orient Express, Mondadori, pag 238, euro 7

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