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giovedì 17 maggio 2012

Il sogno della tartaruga


“Marco iniziò a surfare l’onda, come aveva fatto nei giorni precedenti, ormai era tranquillo e in simbiosi con quel posto. Risalì l’onda, poi la discese e vide qualcosa sotto di sé, di solito erano gli scogli del reef, invece stavolta c’era un corpo a pancia sotto, di un ragazzo dalla pelle scura, senza maglietta, con ferite lungo la schiena che formavano una X.” (da Il sogno della tartaruga di Alessandro Cimarelli)

Marco, una tavola da surf, il mare e la Repubblica Domenicana davanti a sé. Tanti gli incontri che farà durante questa “evasione” dalla quotidianità, tra cui una tartaruga che significherà molto per lui.  Una viaggio verso la parte di noi messa a tacere, un viaggio  in cui il protagonista riscopre se stesso ripartendo dalle piccole cose recuperando anche il suo destino.
Abbiamo parlato del libro con l’autore Alessandro Cimarelli.


Il sogno della tartaruga è la tua prima opera letteraria. Cosa ti ha spinto ad iniziare?
 Ho iniziato a scrivere il libro subito dopo il mio viaggio nella Repubblica Dominicana. In quel mese in cui sono stato lì praticando windsurf e surf, sono successe diverse cose che mi hanno spinto a metterle su carta. All'inizio è stato un resoconto degli avvenimenti, ma più andavo avanti e più tutto si trasformava fino ad arrivare al romanzo che ho pubblicato.
 Hai un modello a cui ti sei ispirato per scrivere il libro?
Non credo di avere un modello definito, ma penso che comunque sia stato influenzato dai libri che ho letto.
 Cosa ci hai messo di tuo in questo libro?
 Molto, anche perché la storia che racconto parte da avvenimenti che io stesso ho vissuto. Sicuramente scrivere il primo libro partendo da fatti veri o personaggi reali è più facile, diciamo che ci sono cose vere e altre completamente inventate. Ai lettori scoprire cosa è vero o no, chi poi sarà curioso di sapere di più può chiedermelo, sarò felice di rispondere e sicuramente curioso di sentire mi potrebbero chiedere.
Il sogno della tartaruga: ci spieghi cosa significa il titolo?
Nel libro il protagonista ha dei sogni premonitori legati ad una tartaruga con un segno bianco sul guscio.
Nel tuo romanzo parli di repubblica dominicana: è una terra a cui sei legato?
Mi piace molto viaggiare e appena ne ho la possibilità scappo dalla routine e dallo stress lavorativo, per praticare la mia grande passione, il windsurf. Sono stato nella Repubblica Dominicana nel 2007, in quel mese mi sono divertito molto e ho conosciuto molte persone che avevano il mio stesso spirito di vivere la natura e lo sport. L'ultimo giorno è accaduto un avvenimento che mi ha sicuramente legato a quell'isola e forse è stato lo stimolo per raccontare quel viaggio. 
 Qual è il messaggio ai tuoi lettori?
Che ad un certo punto della vita forse bisogna porsi delle domande: esiste il libero arbitrio? siamo liberi nelle nostre scelte?
 Cosa vorresti che i lettori pensassero del libro dopo la lettura?
 Mi piacerebbe che sentissero quello che sento io quando vado a fare un viaggio in quelle splendide località di mare.  Magari che provassero quello che prova il protagonista nelle varie situazioni e che alla fine fossero felici di aver vissuto una piccola avventura.
 Ti piace leggere?
Non leggo tantissimo ma lo faccio solo quando sono sereno, tranquillo mentalmente.
 Il tuo libro preferito?
Negli ultimi anni un libro che mi ha davvero appassionato è stato "Io uccido" di Giorgio Faletti, sono stato coinvolto nella storia fino all'ultimo capitolo e l'ho letto in una notte, non volevo smettere. Poi c'è "Fight Club" di Chuck Palahniuk, mi piace molto anche il film che rispecchia il libro al 90%. Non voglio dimenticare il mio primo libro "Zanna Bianca" di Jack London che avrò sempre nel cuore.
 L'autore preferito?
 Giorgio Faletti è l'autore che mi ha coinvolto di più negli ultimi tempi, ma non so se posso definirlo il mio preferito, forse perché ancora non ne ho trovato uno.
 Progetti dopo “Il sogno della tartaruga”?
Un’altra mia passione è il teatro. In questo periodo sto preparando due spettacoli di fine laboratorio e uno con la compagnia della mia scuola di recitazione. Ho comunque già un’idea per un altro libro, ma prima voglio vedere il riscontro e il ritorno de "Il sogno della tartaruga".


Alessandro Cimarelli è consulente informatico da 15 anni e ha un passione innata per i viaggi durante i quali scrive. Da due anni frequenta laboratori teatrali. IL Sogno della tartaruga è il suo primo libro. 
 Il Sogno della Tartaruga, Formato tascabile – 145 pagine – 13 euro
Il libro si può acquistare su Amazon, LaFeltrinelli, Ibs, Bol, Wuz, Deastore, Webster, Libreria universitaria, Unilibro, Eprice, Dvd, italiadvd, Macrolibrarsi e Il Giardino del libri, Youcanprint.

venerdì 4 maggio 2012

Viaggiare con i libri

“Subito prima che arrivasse il bivio per Mochudi, dove la strada si dipanava verso la sorgente del Lipompo, il sole sorse sulla pianura, e per qualche minuto il mondo intero non fu altro che pulsazioni oro giallo: le ‘Kopjes’, i rami in cima agli alberi, l’erba secca lungo la strada, perfino al polvere. Il sole, una grande palla rossa, per un attimo restò appeso alla linea dell’orizzonte, poi si liberò e si gonfiò veleggiando su tutta l’Africa: tornarono i colori naturali del giorno e la signora Ramotswe vide in lontananza i tetti che appartenevano alla sua infanzia, gli asini sul ciglio della strada, e le case che spuntavano qua e là fra gli alberi”. (da Le lacrime della giraffa, di Alexander Mc Call Smith)

Ci sono dei libri che sono diari di viaggio. Ci sono dei libri che sono delle guide turistiche romanzate. Ci sono dei saggi scritti su luoghi di tutto il mondo. Hanno in comune di farti scoprire mete lontane, posti ignoti attraverso le parole. Poi ci sono quei libri dove uno dei personaggi è proprio la terra dove è ambientato il romanzo: descrizioni vivaci, scorci mozzafiato, immagini intense che ti sorprendono. E’ come se, pagina dopo pagina, parola dopo parola, venissero scattate bellissime fotografie della terra d’ambientazione del romanzo.
E alla fine del romanzo, quando arrivi all’ultima riga, prima di chiudere il libro avverti la sensazione di essere di casa, di aver scoperto qualcosa di inaspettato del luogo, senza neanche volerlo. Senti la voglia di prendere una valigia, metterci dentro due o tre cose, prenotare il primo volo e scappare a vedere se è come te lo sei immaginato. E se così fosse, allora, abbiamo scoperto il posto più bello del mondo. Questo è il potere del libro: farti viaggiare, inaspettatamente, in libertà.
Per parlare di viaggi e libri abbiamo incontrato Marco, responsabile del famoso blog Non solo turisti (http://nonsoloturisti.it/). Un avviso prima di leggere l’intervista: avete la valigia pronta?


Marco, come nasce il progetto Non solo turisti?
Dopo anni passati in viaggio, abbiamo deciso di far conoscere anche in Italia il mondo dei viaggi indipendenti e per lunghi periodi, attraverso le nostre esperienze personali e quelle di altri viaggiatori che contribuiscono a Non Solo Turisti.
Quali sono i posti che avete visitato che sarebbero perfetti per scrivere un libro?
Sicuramente l'India: un paese in cui si vede davvero di tutto e si vivono esperienze quotidiane difficili da provare in altre parti del mondo. Capita, per esempio, di ritrovarsi di fronte ad un elefante mentre si cammina tranquillamente per strada. Inoltre l'ospitalità della gente non ha rivali ed essendo un paese così variegato si riesce sempre a trovare un luogo in cui perdersi per giorni o settimane, trovando il giusto ambiente e motivazioni per scrivere anche un libro.
Luoghi d'autore: secondo voi, i posti che sono stati più sfruttati in ambito letterario?
Davvero difficile dare una risposta a questa domanda: molti dei libri da noi letti nel campo della letteratura da viaggio sono basati in India e sud est asiatico. Una buona parte anche in sud America, sopratutto in Patagonia.
Nella ‘narrativa di viaggio’ quali sono gli elementi che destano più interesse?
A noi piace molto leggere libri in cui vengono trattati e descritti (in modo anche approfondito) la cultura e le abitudini del luogo, anche se si tratta di piccoli paesi dispersi nelle zone più remote della terra. Sopratutto prima della partenza per un lungo viaggio, ci piace documentarci e leggere romanzi (e non) in cui si parla dei luoghi che toccheremo durante il viaggio. La parte per così dire tecnica non e' sicuramente un aspetto prioritario nella narrativa da viaggio: per questo e' molto più utile reperire le informazioni necessarie tramite guide o riviste specifiche di viaggio.    

Sono nell’Isola dei canguri. E’ incredibile. Un’oasi di ogni cosa. L’isola è grande, lungo le strade che costeggiano scogliere immerse nel verde, canguri sostano incuriositi al passaggio di una bicicletta, poi un balzo e sono già nascosti dietro gli alberi. E’ tutto una spiaggia, a pochi metri dalla costa subito vegetazione. Stanotte ho dormito in un manto di conchiglie, in un golfo solitario”. (da Cuore a pedali di Alessandro Bossini)

                                                                        (fonte: Bing)

Marco e Felicity, sono due “ragazzi” che stanchi della routine e della vita quotidiana, nel lontano 2005 decidono di lasciare tutto e partire per un lungo viaggio. Da allora non si siamo più fermati, visitando oltre 60 nazioni in 5 continenti. Nel 2010 nasce http://thinkingnomads.com/, blog in lingua inglese dedicato a viaggi, viaggiatori, avventure e stili di vita indipendenti. Il sito diventa da subito molto seguito al punto che nasce l’idea di crearne uno in versione tutta italiana, http://nonsoloturisti.it/ il quale, a sua volta, diventerà (nel giro di pochi mesi) uno dei maggiori travel blog italiani.

lunedì 23 aprile 2012

Il Maggio dei ibri


Fuggiamo insieme.
Cresciamo insieme.
Con i libri e la lettura.






Oggi, Giornata Mondiale del libro, si apre il mese dedicato alla lettura che terminerà il 23 Maggio in concomitanza con la Festa del Libro.  Per tutti gli addetti ai lavori questo periodo è meglio noto come Il Maggio dei libri ed è promosso dal Centro per il Libro e la Lettura del Ministero dei Beni Culturali. L’edizione di quest’anno è particolarmente ricca di eventi e sorprese.
Abbiamo contattato la dott.ssa Flavia Cristiano, Direttrice del Centro per il Libro e la Lettura, per spiegarci le novità.

Signora Cristiano, su cosa avete puntato nella campagna di quest’anno?
Lo scopo è quello di portare il libro fra la gente, distribuirlo e farlo conoscere arricchendolo di un forte valore sociale e affettivo. E favorire così l’abitudine alla lettura: dalle grandi città ai piccoli centri, regioni, province, comuni, scuole, biblioteche, associazioni culturali, case editrici, librerie, circoli di lettori, promuovono iniziative per intercettare anche persone che di solito non leggono. Il libro come amico, compagno di viaggio, amante.
L’edizione di quest’anno ha una particolarità: siamo molto presenti su web, proprio per “parlare” con i giovani.
I posti dove organizzerete gli eventi?
Un po’ ovunque biblioteche, librerie, scuole, ma anche nelle strade, nelle piazze, nei parchi cittadini, nelle carceri, negli ospedali, sugli autobus. Quest’anno abbiamo allargato la cerchia includendo anche supermercati, treni Frecciarossa e piccole stazioni. Per questo motivo abbiamo strutturato una campagna diversificata: perché ognuno possa rispecchiarsi in base a dove percepisce il messaggio.
Chi ha partecipato nell’organizzazione?
Chiunque ami i libri, può essere promotore e testimonial, organizzando gli eventi o partecipandovi e contribuendo così a diffondere l’idea della campagna: autori e lettori, editori e librai, istituzioni e associazioni, radio e giornali, appassionati e curiosi, tutti insieme.
Alcuni esempi di eventi?
Presentazione di moderni booktrailer, giornate dedicate al bookcrossing e a stravaganti letture “in bicicletta”; flash mob in varie città, concorsi letterari, ascolti guidati, incroci con cinema e fotografia, laboratori di scrittura creativa e lettura espressiva, corsi di formazione editoriale, sedute di biblioterapia, mostre-mercato e banchetti di bouquinistes. E poi mostre e progetti per le scuole, ad esempio il “Viaggio della valigia dei libri”: porteremo in 27 scuole italiane fisicamente i libri in valigia per farli conoscere agli studenti. E poi ci sarà spazio per parlare di tutti i tipi di lettura, anche il digitale, l’ebook.
La lettura accessibile a tutti, in posti convenzionali e non. Questo il messaggio che emerge dall’edizione di quest’anno..
Esattamente. Portiamo la lettura dappertutto e in molteplici modi. Il libro si deve vedere ovunque, se ne deve parlare, bisogna far capire quanto è bello leggere. Il libro è una piacevole evasione che ti arricchisce la vita.
Da esperta, secondo lei in Italia si legge parecchio?
Non a sufficienza. Abbiamo grandi lettori che sostengono una grande industria letteraria. Ma non basta. Il numero dei lettori deve crescere e anche “quanto” si legge.
Chi legge nel nostro paese?
Le donne e i giovani in prevalenza. E poi le persone più istruite o chi ha libri in casa.
Per questo la campagna di quest’anno è basata principalmente sul web, per avvicinare i giovani, per creare una simbolica grande “libreria” accessibile anche in internet.
In ultimo, obiettivo di quest’anno del Maggio dei libri.
Crescere, ma non tanto di numero – che comunque ci fa piacere – ma di partecipazione. Vogliamo creare una rete sempre più numerosa che ruota attorno questo evento. Solo così possiamo effettivamente dire di far crescere la lettura, grazie ad un lavoro condiviso. L’unione di tante realtà interessanti può farci arrivare a quelle persone che effettivamente non leggono e poter trasmettere quest’amore. Naturalmente è un obiettivo a lungo termine, non abbiamo fretta.

Per maggiori informazioni su Il Maggio dei libri potete visitare: www.ilmaggiodeilibri.it;
e facebook/ilmaggiodeilibri